venerdì 5 novembre 2021

Umbria: un giro di..vino


Su una collina affacciata sulla Valle Umbra, tra Bevagna e Montefalco, sorge una della cantine più singolari al mondo. E’ la “Carapace” della Tenuta Castelbuono di proprietà della famiglia Lunelli (quella delle bollicine Ferrari di Trento) che è stata progettata da Arnaldo Pomodoro.

 “E' l'Umbria davvero umbra.”, così la dipinse lo scrittore francese Renè Schneider.  In effetti, la Valle Umbra, quel catino di luce adagiato tra i Monti Martani, le gobbe dell’Appennino e il Monte Subasio, rappresenta la sintesi delle bellezze dell’Umbria. Questa vallata, bagnata dalle acque sacre del Clitunno, riesce più di ogni altra a trasmettere al visitatore, in ogni stagione, innumerevoli e forti emozioni. Tra le mete, basta citare Assisi, Spello, Bevagna, Foligno e Montefalco


Una cantina a forma di tartaruga
Tra i tanti motivi che invitano ad andare nel cuore dell’Umbria c’è quello legato ai vini che qui portano i nomi di “Rosso di Montefalco” e “Sagrantino”. Tra le aziende produttrici merita una visita la spettacolare cantina Carapace della Tenuta Castelbuono, firmata da Arnaldo Pomodoro.  La tenuta si raggiunge da Bevagna percorrendo la SP403 in direzione di Cannara (famosa per la cipolla e per essere il luogo della famosa predica agli uccelli di san Francesco d'Assisi. Superata la località di Cantaluposi devia per una suggestiva strada sterrata che sale a zigzag tra i vigneti.  Sulla cima della collina, conficcato nel terreno, c'è un enorme dardo rosso (opera di Arnaldo Pomodoro) che simboleggia il rapporto tra cielo e terra e segnala la presenza della cantina.


Il sogno di Gino Lumelli
Gino Lumelli e Arnaldo Pomodoro

Gino Lunelli, che aveva acquistato i terreni coltivati a vite della Tenuta Castelbuono, era quello di creare uno "scrigno" per il vino, ovvero una cantina che doveva essere, al tempo stesso, scultura e architettura. Il disegno e la realizzazione fu affidata  all'archistar  Arnaldo Pomodoro. Nel 2005, l'architetto, durante un primo sopralluogo, aveva capito che la sua opera avrebbe dovuto tener conto di un contesto paesaggistico molto particolare come quello umbro, la cui bellezza aveva ispirato artisti come Piero della Francesca  e il Perugino.

Disegno di Dialmo Ferrari

Questo aspetto aveva stimolato la sensibilità progettuale di Arnaldo Pomodoro che in seguito aveva commentato: “mi sembrava di essere nel mio Montefeltro, dove sono nato, così come l’ha raccontato in tanti quadri Piero della Francesca. La mia scultura non doveva disturbare la dolcezza delle colline, dove si estendono i vigneti, anzi doveva integrarsi perfettamente con l’ambiente. Per questa ragione ho avuto l’idea di una forma che ricorda la tartaruga, simbolo di stabilità e longevità (come il vino) che, con il suo carapace, rappresenta l’unione tra terra e cielo”.


La visita alla cantina Carapace 

La struttura e l’involucro in rame del Carapace  lasciano senza parole e la sensazione di stupore aumenta entrando all’interno del guscio, formato da un intreccio di travature ad arco, come lo scheletro di una tartaruga. Le ampie vetrate curve incorniciano lo stupendo panorama umbro e il pavimento in lastre di porfido trentino a spacco, messe in opera ad elissi concentriche, aggiungono forza espressiva al Carapace


All’interno del guscio si trova il moderno ed essenziale centro di accoglienza, con mobili dal colore rosso vino. Tutt’intorno, una serie di poltroncine e tavolini colorati, permettono di degustare in pieno relax i sontuosi vini prodotti dall’azienda. Il Sagrantino su tutti: un prelibato nettare già citato da Plinio il Vecchio


La barricaia
  Dal salone, una singolare scala elicoidale scende nel ventre della tartaruga, dove si visita la scenografica barricaia (appare con le sembianze di un tempio antico), un luogo d’eccellenza per l’invecchiamento e la maturazione dei vini.


All’esterno, attorno al Carapace, il paesaggio artificiale (opera del noto paesaggista Ermanno Casasco) abbellito da essenze locali, si mimetizza, nei colori delle varie stagioni, con quello naturale circostante. E per godere del bellissimo e riposante paesaggio umbro, con un bicchiere di Sagrantino in mano, la zona outdoor ospita dei gazebo arredati con comode poltrone e divanetti.








Nessun commento:

Posta un commento