sabato 21 febbraio 2015

Milano verticale

A poca distanza dal Duomo e dalla Madonnina, c'é la Milano che ha investito nel futuro, con grattacieli e infrastrutture modernissime, in grado di competere con le altre metropoli europee. E  così anche Milano ha la sua Potsdamer Platz: la Milano verticale.


Ogni volta che vado a Milano ed esco dalle ciclopiche volte della Stazione Centrale e mi affaccio sull’ampia e luminosa Piazza Duca d’Aosta, inevitabilmente poso lo sguardo sui moderni grattacieli in calcestruzzo e vetro che presidiano i lati della piazza e gli immediati dintorni. Un edificio su tutti é il Pirellone,  il grattacielo progettato dall’architetto Giò Ponti e simbolo del dinamismo lombardo anni 60. 
Ma le verticali presenze di piazza Duca d’Aosta e quelle della vicina Piazza della Repubblica non sono niente rispetto a quelle che fanno capolino sullo sfondo oltre i tetti dei palazzi e che tratteggiano il nuovo skyline della metropoli lombarda.
Da qualche tempo la città della “Madunina”, oltre a lustrare i suoi gioielli d’arte, che sono numerosissimi e a volte nascosti nella sua austera veste architettonica, sta modificando il suo volto con interventi all’avanguardia di riqualificazione urbana di aree che mostravano i segni del tempo. L’ambizioso progetto Porta Nuova (tra i più importanti a livello europeo) ha letteralmente trasformato le aree circostanti i quartieri Garibaldi, Isola e Varesine.

Verso Piazza xxv Aprile
Dalla Stazione Centrale per raggiungere questo avveniristico sito bastano cinque minuti di metrò (M2) scendendo alla stazione di Porta Garibaldi, ma io scelgo un percorso più articolato che, “cammin facendo”, mi porta a scoprire un angolo pittoresco e divertente di Milano.
Con la M3 in due minuti raggiungo Piazza della Repubblica, una delle più vaste d’Italia e da qui inizia la passeggiata che in 15 minuti (percorso anche ciclabile), porta in Piazza XXV Aprile. Su un lato della piazza, da poco pedonalizzata, sorge l’edificio che fino al 2012 ha ospitato il celebre Teatro Smeraldo, mentre ora, ad evocare le atmosfere del teatro popolare e musicale, c’è Eataly che lo fa attraverso una variegata “musica del gusto”. Attraversato l’arco ottocentesco di Porta Garibaldi, m’incammino per Corso Como, tra vecchie case, vetrine di negozi e ristoranti. La strada, lunga poco più di 200 metri e pedonalizzata, è una suggestiva meta della “Milano da bere” ; milanesi, turisti e vip ci vanno soprattutto alla sera e affollano  lounge bar, ristoranti e discoteche. 

Corso Como
Piazza Gae Aulenti
 La traversa, Via Vincenzo Capelli, è il filo del tempo che unisce la vecchia Milano di Corso Como con la futuristica e sopraelevata piazza Gae Aulenti. La raggiungo percorrendo una suggestiva passerella ciclopedonale che offre una panoramica veduta su  palazzi dalle forme slanciate e armoniose, come la Diamond Tower (detta anche Diamantone, alta 143 m) dalla forma sfaccettata come un diamante e la Torre Solaria (la torre residenziale più alta d’Italia). Ed eccomi nella  Potsdamer Platz della nuova Milano: piazza dalla forma circolare e con al centro tre scenografiche fontane, dove si specchiano le immense facciate di cristallo dei grattacieli. Le fontane al tramonto si illuminano e con le sinuose panchine in marmo che le coronano creano uno spazio molto suggestivo. Ammiro anche alcune installazioni artistiche come le 23 trombe dorate (di Alberto Garutti) e il “Solar tree” (di Ross Lovegrove) l’albero solare che illumina la piazza.
Piazza Gae Aulenti

Mi aggiro stupefatto in questa piazza con lo sguardo all’insù, tra giochi di luce, acciaio, vetro, sagome curve che svettano a un passo dal cielo. E sempre più in alto punta la sottile guglia a spirale della Torre Unicredit  Progettata dall’archistar argentino Cesar Pelli, la Torre Unicredit  è il grattacielo più alto d’Italia (20esimo al mondo) ed è stato costruito con tecnologia ecosostenibile. In occasione di particolari eventi si può salire al 25esimo piano da cui si ode un panorama unico.  
Sulla modernissima piazza Gae Aulenti, si affacciano negozi, una libreria con ristorante, un open bar e una gelateria della linea Grom.


Mi gusto un ottimo gelato e poi di nuovo fuori ad ammirare e fotografare nella luce del tramonto altri “protagonisti” della “città verticale”, come la coppia di grattacieli, chiamati “bosco verticale”, progettati da Stefano Boeri. La particolarità di questi innovativi edifici e che, oltre agli umani ospitano migliaia di piante di specie diverse tanto da creare una vera foresta, sulle terrazze naturalmente. Il “ bosco verticale ha vinto il premio  International Highrise Award”, che ogni due anni viene assegnato al grattacielo più innovativo del mondo. 
bosco verticale

Più lontano alle spalle del bosco verticale brilla la slanciata mole di Palazzo Lombardia (nuova sede della Regione – si sale al belvedere tutte le domeniche ) e sullo sfondo il vecchio ma sempre attuale Pirellone. 
Mi è piaciuta la nuova Milano e a bordo del Frecciarossa (preso alla stazione Garibaldi a 5 minuti da Piazza Aulenti), che in 40 minuti mi riporta a Reggio Emilia, penso: “ Milan l’è un gran Milan” anche nel progettare il suo futuro, orientato al business ma anche per offrire una migliore vivibilità a cittadini e turisti.



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